Il Piano d’Azione dell’UE per l’Intelligenza Artificiale: Una Rivoluzione Tecnologica alle Porte
L’Unione Europea ha recentemente lanciato un ambizioso piano d’azione per trasformare l’Europa in un leader globale nell’Intelligenza Artificiale. Questa iniziativa, denominata “Piano d’azione per un continente dell’IA”, rappresenta un passo decisivo verso la sovranità tecnologica europea e la competitività nel panorama globale dell’innovazione.
Il piano, anticipato dalla vicepresidente della Commissione Henna Virkkunen, responsabile per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, delinea “missioni ambiziose in cinque settori chiave” che mirano a rafforzare le capacità di innovazione dell’UE nell’IA attraverso azioni e politiche strategiche.
Ma cosa significa realmente questo piano per i cittadini, le imprese e il futuro tecnologico dell’Europa? Esploriamo insieme i dettagli di questa rivoluzione digitale che sta per cambiare il volto del continente.
Piano d’azione dell’Unione Europea per l’Intelligenza Artificiale
Il piano d’azione dell’UE per l’IA è strutturato attorno a cinque pilastri fondamentali, ciascuno progettato per affrontare aspetti cruciali dello sviluppo e dell’implementazione dell’intelligenza artificiale.
Il primo pilastro si concentra sulla creazione di un’infrastruttura pubblica europea su larga scala per dati e calcolo IA. Bruxelles intende rafforzare queste infrastrutture per consentire agli innovatori e agli accademici di addestrare modelli di frontiera, posizionando l’Europa come un attore competitivo nel panorama globale dell’IA.
Questo approccio riflette una visione strategica che va oltre il semplice sviluppo tecnologico, puntando a creare un ecosistema completo che possa sostenere l’innovazione a lungo termine.
L’obiettivo non è solo recuperare terreno rispetto ai leader globali come Stati Uniti e Cina, ma anche definire un “percorso europeo” distintivo verso l’IA, che integri l’innovazione tecnologica con i valori fondamentali dell’UE, come la privacy, la trasparenza e l’equità.
La presidente dell’Unione Europea, Ursula von der Leyen, durante l’AI Action Summit tenutosi a Parigi il 25 settembre 2023, ha sottolineato l’importanza delle startup locali nel campo dell’IA, evidenziando la necessità di un’infrastruttura adeguata per consentire loro di sviluppare le proprie innovazioni. Ha affermato che le attuali iniziative per creare hub di talento e centri di calcolo, sfruttando le infrastrutture di supercalcolo già esistenti nel blocco, non sono sufficienti per competere a livello globale.
Per questo motivo, l’UE sta adottando un approccio più ambizioso, con investimenti significativi e politiche mirate che possano accelerare lo sviluppo dell’IA in tutti i settori dell’economia europea.
Infrastrutture tecnologiche e dati
L’infrastruttura digitale è diventata una fonte primaria di vantaggio competitivo per le aziende moderne, superando il suo ruolo tradizionale di semplice fattore abilitante. Questa infrastruttura integra e interconnette tecnologie fisiche e virtuali, come l’elaborazione, lo storage, la rete, le applicazioni e diverse piattaforme di servizi.
Le aziende utilizzano questa base tecnologica per riprogettare i loro servizi per una fornitura digitale globale, rispondendo rapidamente alle esigenze del mercato e mantenendo la competitività.
Una delle tendenze tecnologiche che stanno guidando il cambiamento nelle infrastrutture è il cloud computing, ormai affermatosi come il modello preferito per le trasformazioni digitali del business. Il cloud permette alle organizzazioni di scalare rapidamente le loro operazioni e di rispondere con agilità alle mutevoli esigenze dei clienti.
Parallelamente, l’Internet delle cose (IoT) sta aprendo nuove opportunità in termini di efficienza operativa e risparmio economico. Fornendo informazioni in tempo reale sulla salute degli asset e sulle metriche di performance dell’intera organizzazione, l’IoT consente un monitoraggio e un’ottimizzazione senza precedenti.
Le aziende più innovative stanno già applicando algoritmi guidati dall’intelligenza artificiale insieme ad altre tecnologie come l’analisi e la blockchain per creare ambienti intelligenti e connessi in fabbriche, magazzini, negali al dettaglio e altri siti operativi.
Strumentando le risorse con sensori che forniscono dati in streaming sullo stato o sulle prestazioni di un ambiente in tempo reale, le organizzazioni possono ottenere preziose informazioni per la gestione delle loro attività, portando a decisioni più informate e processi più efficienti.
L’UE riconosce l’importanza cruciale di queste infrastrutture tecnologiche e dell’accesso ai dati di qualità per lo sviluppo dell’IA. Il secondo pilastro del piano d’azione si concentra infatti sull’accesso ai dati di alta qualità, con l’introduzione di Laboratori dati che raccoglieranno e cureranno grandi insiemi di dati provenienti da fonti diverse, all’interno delle fabbriche dell’IA.
La Commissione Europea proporrà un Cloud and AI Development Act per migliorare l’accesso ai dati di alta qualità e stimolare investimenti privati nelle capacità cloud, con l’obiettivo ambizioso di triplicare la capacità dei data center europei nei prossimi anni.
Infrastrutture e Gigafactories
Le AI Gigafactories rappresentano una delle iniziative più ambiziose del piano d’azione dell’UE. Queste strutture all’avanguardia sono progettate per addestrare modelli di IA estremamente complessi, capaci di affrontare le sfide future in numerosi settori.
Le gigafactories per l’IA pianificate dall’Unione Europea saranno aperte ai migliori talenti, promettendo un futuro innovativo e collaborativo nel settore dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è offrire a ricercatori e startup un’opportunità unica di accesso a infrastrutture di calcolo all’avanguardia, consentendo alle industrie di collaborare e federare i propri dati per sviluppare soluzioni innovative.
Le gigafactories offriranno infrastrutture di dati e calcolo specificamente progettate per addestrare modelli di grandi dimensioni, colmando il divario tecnologico che attualmente separa l’Europa da altre potenze globali nel campo dell’IA.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha presentato un pacchetto di investimenti privati per l’IA del valore di circa 112 miliardi di dollari, dimostrando l’impegno concreto dell’Europa in questo settore. Tuttavia, la competizione globale è intensa. A gennaio 2023, il progetto Stargate, basato negli Stati Uniti, ha annunciato un impegno di 500 miliardi di dollari in quattro anni per sviluppare infrastrutture di data center, sottolineando la crescente corsa al calcolo dell’IA a livello mondiale.
Di fronte a questa pressione, l’Unione Europea sta cercando di rispondere come blocco unitario, puntando sulla collaborazione tra stati membri e sul coinvolgimento del settore privato. La presidente von der Leyen ha sottolineato l’importanza della partecipazione del settore privato nelle gigafactories e ha evidenziato la necessità di maggiori investimenti per realizzare questi progetti ambiziosi.
L’Europa potrebbe attrarre capitali significativi per la prossima fase dell’infrastruttura dell’IA grazie alla sua inclinazione a un approccio collaborativo nello sviluppo tecnologico, unendo le forze di istituzioni pubbliche, aziende private e centri di ricerca.
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Legge sull’IA e formazione
L’IA può portare numerosi benefici alla società, come una migliore assistenza sanitaria, trasporti più sicuri e puliti, una produzione più efficiente e un’energia più conveniente e sostenibile. Tuttavia, per garantire che questi benefici siano realizzati in modo sicuro ed etico, è fondamentale un quadro normativo adeguato.
Nell’aprile 2021, la Commissione europea ha proposto la prima legge UE sull’intelligenza artificiale, che istituisce un sistema di classificazione dell’IA basato sul rischio. I sistemi di IA che possono essere utilizzati in diverse applicazioni vengono analizzati e classificati in base al rischio che rappresentano per gli utenti, con requisiti più stringenti per le applicazioni ad alto rischio.
La legislazione richiede che le autorità nazionali forniscano alle aziende la possibilità di effettuare test sull’IA in grado di simulare condizioni simili a quelle del mondo reale. Questo approccio aiuterà le piccole e medie imprese (PMI) a competere nel crescente mercato dell’intelligenza artificiale dell’UE, abbassando le barriere all’ingresso e promuovendo l’innovazione.
Il Parlamento ha creato un gruppo di lavoro specifico per monitorare l’attuazione e l’applicazione della legge sull’intelligenza artificiale. Gli eurodeputati intendono verificare che le normative sull’IA favoriscano lo sviluppo del settore digitale in Europa, bilanciando innovazione e protezione dei diritti fondamentali.
Nel giugno 2024, l’UE ha adottato le prime regole al mondo sull’intelligenza artificiale, segnando un passo storico nella regolamentazione di questa tecnologia emergente. Il divieto per i sistemi di IA che presentano rischi inaccettabili entrerà in vigore il 2 febbraio 2025, mentre i codici di pratica si applicheranno nove mesi dopo l’entrata in vigore della legislazione.
Le regole sui sistemi di IA a uso generale, tenuti a rispettare i requisiti di trasparenza, si applicheranno dodici mesi dopo l’entrata in vigore. Per i sistemi ad alto rischio verrà fornito più tempo per conformarsi ai requisiti, con obblighi che diventeranno applicabili 36 mesi dopo l’entrata in vigore.
Oltre alla regolamentazione, la formazione rappresenta un pilastro fondamentale del piano d’azione dell’UE per l’IA. L’intelligenza artificiale sta già trasformando il settore educativo, con applicazioni innovative come l’uso dell’IA per insegnare le lingue straniere.
La Commissione Europea vuole aumentare la consapevolezza sull’IA e sull’uso dei dati nell’istruzione, segnalando i possibili rischi, inclusi quelli etici. Nel 2022 sono state pubblicate delle linee guida sull’uso etico dell’IA e dei dati nell’insegnamento e nell’apprendimento, sviluppate da un gruppo di esperti di istruzione e IA sulla base dei feedback di una consultazione pubblica.
Queste linee guida offrono un supporto pratico e indicazioni concrete, soprattutto per gli insegnanti della scuola primaria e secondaria con poca o nessuna esperienza nell’uso dell’IA, facilitando l’integrazione di queste tecnologie nelle pratiche didattiche quotidiane.
Strategia Apply AI
Un altro pilastro chiave del piano d’azione dell’UE per l’IA è rappresentato dalla strategia Apply AI, che indicherà azioni concrete per incentivare nuovi usi industriali dell’intelligenza artificiale e migliorare i servizi pubblici attraverso queste tecnologie innovative.
L’adozione della nuova tecnologia in settori strategici per l’UE è un aspetto fondamentale del piano, con l’obiettivo di integrare l’IA nei processi produttivi, nei servizi sanitari, nei trasporti, nell’energia e in numerosi altri ambiti dell’economia europea.
La strategia Apply AI punta a superare le barriere che attualmente limitano l’adozione dell’IA nelle aziende europee, specialmente nelle PMI, fornendo supporto tecnico, finanziamenti mirati e competenze specifiche per facilitare l’implementazione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale è vista come il fulcro per rendere l’Europa più competitiva, sicura e tecnologicamente sovrana. La corsa alla leadership nell’IA è tutt’altro che conclusa, e l’Europa ha l’opportunità di definire un approccio distintivo, che integri l’innovazione tecnologica con i valori fondamentali del continente.
Dai modelli fondativi all’avanguardia alle applicazioni specializzate, il panorama europeo dell’IA è dinamico e spinto dalla ricerca, dalle tecnologie emergenti e da un ecosistema vivace di startup e scaleup. Con il piano d’azione per l’IA, l’UE intende catalizzare questa energia innovativa e trasformarla in un vantaggio competitivo duraturo nel panorama tecnologico globale.
L’approccio europeo all’IA non si limita allo sviluppo tecnologico, ma include una visione integrata che abbraccia regolamentazione, formazione, infrastrutture e applicazioni pratiche, creando un ecosistema completo che possa sostenere l’innovazione responsabile nel lungo termine.
Con queste iniziative ambiziose, l’Unione Europea si posiziona come un attore chiave nella definizione del futuro dell’intelligenza artificiale, puntando a un modello di sviluppo che bilanci progresso tecnologico, competitività economica e rispetto dei diritti fondamentali.